1866-1996 130 ANNI DI FERROVIA A LECCE |
Nel 1866 veniva inaugurata la stazione ferroviaria di Lecce.
Il primo progetto per la realizzazione di una strada ferrata nelle Puglie
risale al 1855 sotto il Regno dei Borboni, quando fu costituita in Napoli
una società per azioni guidata dall'ingegnere Emanuele Melisurgo
per la costruzione di una ferrovia a doppio binario che congiungesse la
capitale partenopea con Brindisi e poi Lecce; ma l'iniziativa ben presto
naufragò.
L'idea fu ripresa nel 1859 dal governo Borbonico che aveva la necessità
di collegare il vasto territorio del regno con la capitale Napoli. Fu concessa
ai signori Delahante e soci la costruzione di una ferrovia che congiungesse
il Tronto, sull'Adriatico, con Taranto e Napoli attraverso Foggia dalla
quale sarebbe partita una diramazione per Bari, Lecce, Otranto.
Con la caduta dei Borbone (1861) e la conseguente rottura della convenzione
con la società Delahante, i lavoro per la costruzione della ferrovia
Ancona-Otranto furono affidati alla Società delle Ferrovie Meridionali.
Nel 1863, dopo studi e vari sopralluoghi, il consiglio di amministrazione
della S.F.M. stilava il definitivo tracciato della linea sino alle porte
di Lecce.
Nel frattempo la Regia Camera di Commercio di Lecce deliberava sulla
scelta del sito in cui poteva sorgere la stazione ferroviaria ubicandola
"nella parte orientale, rimpetto al castello"; ma la scelta non fu condivisa
dalla Società delle ferrovie decisa ad edificare la stazione verso
mezzogiorno, in un terreno già espropriato situato tra "la villa
con vasta casina del Sig. Duca di Scorrano, l'Orto Botanico e poscia l'Orfanotrofio
Provinciale". Tale ubicazione sollevò nel corso dei lavori proteste
da parte del Municipio che vedeva sorgere la stazione in posizione difforme
dalle planimetrie presentate al Ministero. Questa disputa portò
alla sospensione dei lavori da parte del Ministro ai Lavori Pubblici Jacini
che ordinò , il 5 agosto 1865, l'esecuzione di nuove planimetrie.
Ciò comportò uno slittamento dell'inaugurazione della ferrovia
prevista per il I ottobre di quell'anno.
Intanto nel marzo, era stata aperta all'esercizio la linea Bari-Brindisi
di 111 Km.. All'Impresa Brassey e Co. era affidato il compito di completare
la strada ferrata da Brindisi a Otranto lunga 86 Km.
Alle ore 9.00 del 28 novembre 1865 giungeva a Lecce la prima locomotiva
mentre fervevano i lavori di completamento degli edifici di stazione per
mano della solerte impresa Coppola, appaltatrice dell'edificazione dei
fabbricati ferroviari tra Lecce e Brindisi.
Finalmente il 15 gennaio 1866 veniva aperta la linea Brindisi -Lecce
tra l'esultanza della folla e i festeggiamenti nelle varie stazioni alla
presenza delle autorità locali. Solo nella stazione di Lecce si
notò la mancanza dei rappresentanti del Municipio. Tale disinteresse
dimostrava, forse, la sottovalutazione del ruolo che la ferrovia poteva
assumere nello sviluppo economico e sociale della città e del territorio
ed era nettamente in contrasto con il vivace dibattito che si andava sviluppando
nel resto della provincia intorno ai progetti per la realizzazione di altre
linee ferroviarie di collegamento. In effetti la stazione di Lecce poteva
divenire il collettore tra i centri del basso Salento e il resto del territorio
nazionale, consentendo la spedizione del prodotto locale sui mercati del
nord ed all'estero. Ruolo che in parte ,sia pur tra varie difficoltà
di ordine gestionale, riuscì ad assolvere negli anni successivi.
Nel 1888 veniva stilato dalla S.F.M. un primo progetto di ampliamento
che prevedeva la realizzazione di una tettoia-pensilina, più volte
sollecitata dai viaggiatori, e l'ingrandimento del fabbricato viaggiatori
verso nord per il riallineamento dello stesso con il nuovo asse del viale
che congiungeva la stazione alla città. I lavori furono completati
nell'arco di un decennio, per la cronica penuria delle casse comunali che
dovevano contribuire in percentuale all'esecuzione dell'opera.
Nel 1905 con il definitivo passaggio della gestione ferroviaria dalla
Società delle Ferrovie Meridionali alle neonate Ferrovie dello Stato,
molte furono le petizioni ed i solleciti verso il Governo per l'ammodernamento
del materiale rotabile, agevolazioni tariffarie per le merci, la realizzazione
di un indispensabile doppio binario. Tali condizioni erano necessarie per
non penalizzare ulteriormente il commercio delle produzioni locali rispetto
a quelle delle Ferrovie del Sud-Est; Lecce divenne una delle quattro stazioni
del nuovo Ente in comune con le Ferrovie dello Stato. La rete raggruppava
le ex Ferrovie Salentine, le ex Ferrovie Sussidiate ed alcune linee già
esercite dalle F.S..
La nuova società per sopperire alla necessità di manutenzione
dell'eterogeneo materiale rotabile, istituì a Lecce una nuova Officina
Riparazioni, alloggiata con carattere di provvisorietà nel deposito
locomotive FS ceduto in uso gratuito all'atto della concessione.
Sotto la gestione FSE comparivano a Lecce nel 1940, le prime automotrici
diesel.
Dal 1940 al 1945, come per tutto il paese, anche per la stazione di
Lecce il periodo bellico fu eccezionale. Sia le Ferrovie dello Stato che
le Sud-Est dovettero sopperire alla riduzione dei servizi automobilistici
(già molto sviluppati) per via delle limitazioni ai consumi di carburante.
Anche in ferrovia le poche automotrici esistenti dovettero fermarsi per
lasciare il passo a locomotive a vapore dei gruppi 740, 625 e 880 che affiancarono
le GR 685 e le GR 746, adoperate normalmente dalle F.S. per i treni a lunga
percorrenza. Il peso dei convogli si quadruplicava e spesso la potenzialità
delle linee e lo stesso materiale di trazione risultavano insufficienti.
Fortunatamente non interessata direttamente da azioni belliche, la stazione
di Lecce riuscì a superare il periodo bellico ... a tutto vapore!
Intanto, nonostante la guerra, le FSE avevano iniziato la costruzione
della Nuova Officina Riparazioni di Lecce su un area di 6000 mq, adiacente
la stazione. I lavori furono ultimati nel 1948.
Negli anni '50, mentre lunghi treni di emigranti partivano da Lecce
verso l'Italia del Nord e l'Europa , si continuò a sperare che almeno
i lavori di elettrificazione che interessavano la linea adriatica a sud
di Ancona arrivassero sino a Lecce, ma le attese furono vane poiché
l'elettrificazione si fermò nella stazione di Bari.
Con il progressivo accantonamento delle locomotive a vapore, iniziarono
a comparire i primi locomotori diesel-elettrici del gruppo D 341, era il
1960. Le ultime macchine a vapore furono radiate nel 1963.
Intanto lavori di ammodernamento avevano contribuito a rendere più
confortevole la zona destinata ai viaggiatori della stazione. Fu ingrandita
la hall di ingresso del fabbricato e furono realizzati i sottopassaggi
per accedere in tutta sicurezza ai vari marciapiedi, dotati di pensiline.
All'inizio degli anni '70, con l'ingresso in servizio di nuovi locomotori
diesel (D345) e nuove carrozze (tipo X), migliorarono sensibilmente i tempi
di percorrenza tra Lecce e Bari, anche per l'apertura di un tratto di linea
a doppio binario tra Brindisi e Fasano. Avvenimento questo che rinnovò
ed alimentò le aspettative dei salentini per il raddoppio della
linea sino a Lecce e per la sua elettrificazione; ma ancora una volta le
politiche governative non andarono incontro alle esigenze della popolazione,
dirottando cospicui finanziamenti verso l'incremento, spesso selvaggio,
della rete stradale.
Nella seconda metà degli anni '70, per snellire il traffico
dei convogli in stazione, si iniziarono i lavori dello scalo di Surbo in
un'area situata tra la vecchia stazioncina del paese a nord di Lecce e
la periferia della città. Il moderno impianto, collegato attraverso
una linea autonoma con la stazione di Lecce, avrebbe ospitato lo scalo
merci, la squadra rialzo, il piazzale lavaggio ed il deposito locomotive.
Lo scalo entrò in funzione in modo provvisorio nel 1985. Oggi sono
attivi lo scalo merci, che ha consentito di convertire a diverso uso la
zona destinata alle merci in stazione), la squadra rialzo ed il piazzale
lavaggio; rimane in attesa di essere attivato il grande deposito locomotive.
Nel corso degli ultimi venti anni l'aspetto della stazione ha subito
dei cambiamenti di carattere estetico e funzionale. Si è passati
dal tradizionale intonaco delle pareti esterne, a piano terra, al rivestimento
con mattoni clinker, per ritornare ultimamente al ripristino delle linee
originali; è stata realizzata una nuova banchina tra i binari 6°
e 7°; infine, la hall d'ingresso è stata ulteriormente ingrandita
ed è avvenuta una ricollocazione più razionale dei vari servizi.
Con la conversione delle Ferrovie dello Stato in società per
azioni, è iniziato a spirare per le ferrovie un vento nuovo. Finalmente
nel '91 partivano i lavori per l'elettrificazione della tratta Bari-Lecce.
Nel 1994 si ricominciava a parlare in termini concreti di completamento
del doppio binario nei tratti mancanti e veniva attivato un breve tratto
di raddoppio tra Brindisi e Tuturano.
Il 16 aprile 1996 un locomotore elettrico del veterano gruppo E626
del deposito di Foggia faceva capolino per la prima volta nella stazione
di Lecce, trainato da un locomotore diesel, per l'effettuazione di prove
tecniche in vista dell'inaugurazione ufficiale prevista per il 30 maggio
1996.